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domenica 17 maggio 2020

Start-up and Run: perchè lo sport fa bene all'imprenditore

Fare impresa è questione di tenacia e allenamento, come per lo sport. Oltre le analogie ci sono studi che spiegano l'impatto positivo dell'attività fisica sull'imprenditore.



Oggi mentre facevo jogging riflettevo su una semplice constatazione:  una buona parte degli imprenditori che conosco praticano uno sport con regolarità,  la maggioranza di questi  si dedica alla corsa, alcuni sono veri e propri maratoneti.
Non so se questa mia osservazione  trovi rispondenza in qualche ricerca ma mi vengono in mente però almeno due motivazioni per ritenere che questa relazione sia qualcosa di più di un fatto puramente casuale.

La prima è del tutto intuitiva e ha che vedere con la semplice analogia tra la disciplina del correre e la disciplina del fare impresa. Per correre con assiduità e prepararsi ad affrontare lunghe distanze è necessaria una certa caratteristica: la tenacia. Ed è questo forse più di ogni altro anche l’aggettivo che meglio rappresenta l’imprenditore di successo. L’imprenditore persevera e non molla fino a quando non arriva in fondo, anche se completamente esausto.

Anita Roddick, fondatrice di The Body Shop esprime il concetto di fare impresa in una frase emblematica: “Nobody talks of entrepreneurship as survival, but that's exactly what it is”.
Del resto  fare impresa implica affrontare un   percorso irto di ostacoli, difficoltà e sacrifici con perseveranza e tenacia superiore alla media,  la stessa perseveranza  che per  il corridore si  traduce  in spirito di sacrificio e costanza  negli allenamenti.

La seconda motivazione  ha invece radici scientifiche e si basa su una serie di studi pionieristici condotti dal famoso psicologo cognitivo Arthur Kramer sul rapporto tra esercizio aerobico e facoltà cognitive. In uno dei suoi esperimenti più noti, pubblicato su Nature, Kramer ha suddiviso un campione casuale di 124 persone sedentarie in due gruppi sottoposti a due diverse condizioni sperimentali per un periodo di 6 mesi: training aerobico e training anaerobico. I componenti del primo gruppo (training aerobico), passeggiavano ogni settimana per circa tre ore, i componenti del secondo gruppo (training anaerobico) dedicavano lo stesso ammontare di tempo ad attività di stretching ed esercizi tonificanti. Sebbene entrambe le attività siano utili alla forma fisica, l’allenamento aerobico ha un effetto benefico più spiccato sul cuore e accresce il flusso di sangue al cervello.
Alla fine dei 6 mesi entrambi i gruppi esibivano un sostanziale miglioramento nelle proprie condizioni di fitness. E fin qui nessuna sorpresa. Quello che invece appare più sorprendente è che il gruppo che si sottoponeva all’allenamento aerobico esibiva significativi e sistematici miglioramenti nelle capacità cognitive, in particolare nelle facoltà che coinvolgono funzioni esecutive come il multitasking. Stretching e esercizi tonificanti invece non apportavano alcun miglioramento significativo alle abilità cognitive. Il team di Kramer ha poi condotto uno studio successivo raccogliendo evidenze che hanno confermato quanto già rilevato.

Dunque l’esercizio aerobico ha un effetto scientificamente fondato sulle abilità cognitive, in particolare sul multitasking ovvero la capacità di processare simultaneamente informazioni relative ad ambiti decisionali eterogenei. Quale relazione tra questi risultati sperimentali e l’imprenditorialità? Semplice. La vita da “startupparo”  pone quotidianamente e incessantemente l’imprenditore di fronte a decisioni e a problemi più disparati. La capacità di operare cognitivamente su più fronti riuscendo a gestire simultaneamente situazioni e problemi diversi è una qualità necessaria.

Quindi una corsetta periodica o anche solo una bella passeggiata possono  contribuire a potenziare questa facoltà, rafforzando gli strumenti a disposizione dell’imprenditore per dare corso al proprio sogno imprenditoriale. Corsa e impresa sono quindi un vero e proprio binomio vincente. Cosa aspettate a prendere le vostre scarpe da ginnastica?


Simone Ferriani


Simone Ferriani è professore di imprenditorialità presso l'Università di Bologna e la Cass Business School in Inghilterra. Ph.credit: Chander R. on Unsplash


* articolo pubblicato la prima volta il 6 luglio 2013.