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Il Silicon Valley mindset spiegato in cinque punti



La Silicon Valley è una delle destinazioni preferite per la creazione di imprese tecnologiche. Apple, Google, HP, Intel, Adobe, Ebay e molti altri colossi della tecnologia hanno qui la propria sede principale e da qui continuano a sviluppare progetti, a investire, ad assumere collaboratori e a conquistare nuove fette di mercato. Ma l'area che va da Palo Alto a San Francisco continua ad attrarre anche aziende di media dimensione di altri settori – dalle biotecnologie ai servizi, dall'alimentare al welfare – che qui sperano e vogliono fare proprio quel mindset unico che ha già contribuito al successo di migliaia di startup.
Non è un caso che ad oggi, 39 aziende incluse nella “Fortune 1000” (la classifica pubblicata da Time sulle più grandi società statunitensi per quantità di fatturato) e migliaia di startup abbiano la propria principale sede operativa in questo distretto, che conta investimenti da parte di venture capitalist pari a un terzo del totale degli investimenti negli Stati Uniti.
La Bay Area diventa quindi un ambiente stimolante per le aziende che vogliono cominciare a “ragionare come startup”. Abbiamo raccolto la testimonianza di alcune delle multinazionali che hanno intrapreso questo percorso incontrandole al campus di Menlo Park del TVLP Institute.

È il caso, per esempio, di LG, pioniere mondiale della tecnologia che dal 2016 ha formato in Silicon Valley 35 top manager delle sue imprese. Chalhoub, uno dei principali attori nel settore del lusso, della moda e della bellezza in Medio Oriente, dal 2017 ad oggi ha organizzato il lavoro dei propri senior leader in gruppi, promuovendo una sorta di competizione interna, con l'obiettivo di far acquisire quel mindset 'flessibile' e 'adattativo' al cambiamento delle startup.
In California si ricevono strumenti unici per trasferire questo speciale mindset e farsi portatori di una nuova cultura imprenditoriale, ognuno nel proprio paese d'origine. Lo ha capito l'associazione italiana dei manager Federmanager che, attraverso la sua Academy, ha investito nella formazione dei propri iscritti, coinvolti in un percorso in Silicon Valley tra cui anche attività online in primavera 2020.

Che cosa rende la Silicon Valley una destinazione preferita dalle startup? 
Grazie all'esperienza nel campo della formazione imprenditoriale, attraverso il contatto con venture capitalist e professori delle più prestigiose università californiane, dopo aver incontrato manager e innovatori da oltre 40 paesi al mondo, abbiamo sintetizzato in questo articolo le ragioni principali che rendono la Silicon Valley una meta a se stante e i motivi per cui risulta vantaggioso per un'azienda avviare la propria attività in un ambiente di questo tipo.
Nel video abbiamo raccolto i consigli di alcuni membri della faculty di TVLP Institute, tra cui Naeem Zafar, imprenditore seriale che ha al suo attivo 6 startups e una IPO, Kimberly Wiefling, esperta e autrice di manuali sulla leadership aziendale, Juan Montermoso, docente di marketing alla Santa Clara University.




Una delle principali “regole” è che il mindset della Silicon Valley non può essere appreso sui libri, ma necessita di un'esperienza diretta – non importa se solo di poche settimane o più mesi – sul posto. Il melting pot culturale portato in quest'area della California da sudamericani, asiatici ed europei ha indubbiamente rappresentato un ingrediente chiave, insieme all’open innovation, alla cultura positiva del fallimento come esperienza educativa e alla forte attrattività per venture capital ed investitori di ogni tipo.
Ma procediamo passo dopo passo.

1. Think different – Pensa in un modo diverso

È stata la filosofia di vita e la fortuna di Steve Jobs: la creatività è la capacità di pensare fuori dagli schemi, di percepire dettagli e particolari che altri non riescono a percepire.
Prima ancora di Apple, l'invito a “pensare in maniera diversa” ha caratterizzato (e caratterizza tuttora) il lavoro di altre imprese americane.
In uno dei primi capannoni di HP – l'azienda che William R. Hewlett e David Packard hanno creato, sviluppando nel 1938 in un garage di 367 Addison Ave a Palo Alto il primo oscillatore audio – erano affisse alcune “regole” per i lavoratori. Vale la pena richiamarne alcune: «Credi di poter cambiare il mondo. Lavora velocemente. Cerca di capire quando è più opportuno lavorare da solo e quando insieme ad altri».
Su questo aspetto è esemplare quanto avviene all'interno di Google, dove i collaboratori sono “costretti” a mettersi in gioco in prima persona, a “perdere tempo” con i colleghi, a divertirsi, a trasferire il proprio posto di lavoro in giardino o al bar. Il tutto per stimolare la creatività e la voglia di “pensare in maniera diversa”. I risultati sono noti a tutti, basti pensare al successo avuto da Gmail, il sistema di posta elettronica ideato da alcuni colleghi proprio durante una “pausa di lavoro” nel quartier generale di  Mountain View.

TVLP program durante una sessione di lavoro da Microsoft
Sessione di lavoro da Microsoft in Sunnyvale, California.

2. Have and share a dream – Credi in un sogno

La storia di ogni startup nasce da un sogno, dal desiderio di trasformare un'idea in un progetto imprenditoriale. “Sogna e condividi il tuo sogno” è l'invito che manager delle più importanti big company suggeriscono a chi visita la Silicon Valley.
«Condividi gli strumenti e le idee – si legge nel decalogo di HP –. Fidati dei tuoi colleghi. Le idee radicali non sono cattive idee. Inventa diversi modi di lavorare. Dai ogni giorno un contributo. Credi che insieme possiamo fare qualsiasi cosa. Inventa».

3. Benefit by the environment – Utilizza le risorse che ti circondano

Il concetto di fondo è un po' simile a quello dei distretti industriali in Italia, quelle realtà territoriali in cui è concentrata la maggior parte delle aziende operanti in un determinato settore, dalla ceramica al packaging, dall'alimentare al tessile, dalla meccanica all'arredamento.
L'ambiente imprenditoriale della Silicon Valley è caratterizzato da innovazione, collaborazione e assunzione di rischi. È questo il quadro motivazionale essenziale per i ricercatori e gli scienziati che scelgono di mettere a disposizione i propri talenti nel mondo dell'impresa. In quest'area è facile trovare e connettersi con mentori esperti dello stesso settore, per cercare una guida nel portare avanti la propria impresa imprenditoriale.
Quest'area offre un facile accesso al libero flusso di informazioni ed è una destinazione unica per ospitare regolarmente seminari, eventi, fiere e workshop. In Silicon Valley tutto si trasforma in opportunità, ogni luogo (che sia un bar o un co-working) diventa un'occasione per conoscere persone, fare nuove esperienze, promuovere i proprio progetti, cercare nuove opportunità.


Risorse circostanti nel create una nuova impresa
Le risorse circostanti sono fondamentali nel creare una nuova impresa

4. Be creative, innovative and measure success – Si creativo e cerca di misurare quello che fai

Ciò che rende tale la Silicon Valley è l'ecosistema di idee. “Essere creativi, innovativi e misurare il successo” significa “discernimento”.
Un imprenditore arriva qui con un'idea e le persone (il sistema, i colleghi, gli investitori...) decideranno immediatamente se è una buona idea, se potrà avere successo, o una cattiva idea, senza futuro. Se è buona, la alimenteranno, troveranno il modo di finanziartela, di farla funzionare.

5. Have and communicate passion – Lavora con passione e sii comunicativo

Certo, gli angel investor sono persone pragmatiche, vogliono dati certi per valutare se un progetto imprenditoriale potrà viaggiare con le proprie gambe una volta avviato. Ma sono pur sempre persone. Per questo agli imprenditori che arrivano in Silicon Valley da tutte le parti del mondo si consiglia di coltivare le proprie passioni e di essere in grado di comunicarle.
Se stai cercando di creare nuove importanti fonti di reddito per la tua azienda, è necessario avere una visione che sia convincente per le persone non solo per pochi mesi, ma per diversi anni. Devi dimostrare prima di tutto al tuo team, ai tuoi dirigenti e ai tuoi stakeholder che hai una visione a lungo termine, e devi dimostrare la passione necessaria per entusiasmare il resto della tua azienda. Farli eccitare e tenerli eccitati è una parte importante del lavoro di un leader.


Paolo Tomassone*



Articolo pubblicato per la prima volta nel 2018. Nella foto di copertina: manager di
Chalhoub e innovatori dalla Nigeria durante una sessione di lavoro al Graduate School of Business di Stanford

Colazione da Buck’s: uova, caffè e una buona fetta di cultura della Silicon Valley

Un viaggio in Buck's il ristorante dove si incontra la Silicon Valley e nasce innovazione

Jamis MacNiven, fondatore di Buck's intervistato nel suo ristorante in California

«E’ come Facebook, però qui i volti sono reali e ci si guarda tutti in faccia, da un tavolo a un altro della sala». Questa è una delle tante definizioni che l’eccentrico Jamis MacNiven utilizza per descrivere Buck’s, il locale di Woodside che svolge un po’ la stessa funzione del social network più famoso al mondo: far conoscere nuove persone, favorire relazioni, ma anche - e soprattutto - creare le condizioni per sottoscrivere accordi imprenditoriali.

La prima volta che entrai c’era un anziano signore in uno dei tavoli vicino alle grandi vetrate. Era insieme a due signore, una probabilmente la moglie e l’altra la figlia. Il suo volto mi sembrava familiare e mentre, vedendomi osservare, mi porgeva un saluto, mi resi conto che era Doug Engelbart, ricercatore e imprenditore noto per aver inventato il mouse per computer. Da allora non smisi mai di visitare il locale di Jamis.

Il ristorante a ovest da Palo Alto, a due passi dall’autostrada 280 e dalle colline che sormontano la Silicon Valley, è lontano dalle principali startup della California. Ma è a meno di quattro miglia dalla Sand Hill Road, dove hanno gli uffici i venture capitalist più influenti del mondo. Ecco perché negli anni Buck’s è diventato un punto di riferimento per chi opera nella valle. Tanto che lo stesso Jamis MacNiven è stato testimone di alcuni degli appuntamenti “monumentali” della storia della tecnologia: dai fax ai primi telefoni mobili, dall’incorporazione di Hotmail alla nascita di alcuni noti social media.

La svolta storica è avvenuta nei primi anni 90. «Nel 1995 saranno entrate nel mio ristorante almeno 150 troupe televisive - spiega MacNiven in una intervista -. Era l’anno in cui venne lanciato Netscape, il browser che ha cambiato tutto. Abbiamo avuto la fortuna di essere il luogo dove avvenivano i primi incontri, quelli fondamentali tra gli ingegneri  informatici e i venture capitalist. Era molto eccitante, perché almeno una volta nella vita a tutti sarà capitato di accedere a Internet attraverso questo browser». Quella di Netscape stata solo una delle invenzioni più rivoluzionarie tenute a battesimo sorseggiando un caffè o consumando il breakfast con le fantastiche “eggs benedict”. Jamis ci mostra i tavoli su cui per esempio è stato firmato l’accordo per PayPal dicendo «qui Elon Musk ha fatto uno dei primi “pit stop” della sua brillante carriera di imprenditore».

All’ingresso, ad accogliere i clienti, c’è la Statua della Libertà con un cono gelato in mano; un enorme dirigibile Zeppelin “sorveglia” i movimenti tra i tavoli dove vengono servite “omelette” ed “eggs with bacon” a colazione, “burger” e “salad” a pranzo e steak per cena; un prototipo di IDEO corona una parete mentre fette di silicio e prototipi vari sono un po’ ovunque, anche in bagno. Appesi al soffitto gli stivali da cowboy illuminano il locale e in ogni angolo una foto, un quadro, un ritaglio di giornale o anche solo una dedica immortalano i “pasti storici” serviti in un secolo di storia.

Buck’s è un luogo affascinante e il cibo è buono. Ma non è solo questo. Un osservatore attento da Buck’s può capire una buona fetta della cultura della Silicon Valley, fatta di relazioni tra persone, di informalità e di continuo lavoro. Le opportunità sono ovunque, le persone sono curiose e disponibili ad ascoltare gli altri, almeno una volta. Uno sguardo o una parola ed è facile avviare una conversazione. Il locale di Jamis è famoso ma mantiene uno stile semplice, diremmo “alla mano”; riflette l’informalità è proprio di casa: dei suoi frequentatori sono, interessati alla tecnologia e a creare la prossima “big thing” (la nuova Google o Tesla) e piuttosto distratti in tema di moda.

Il proprietario di Buck’s tende a minimizzare («siamo solo un ristorante, diamo solo da mangiare»), ma conosce a memoria i tavoli in cui si sono seduti i più famosi inventori della Silicon Valley.

Se siete di passaggio mentre inseguite il vostro sogno in Silicon Valley, scriveteci. Saremo felici di portarvi da Buck’s per una tazza di caffè e per raccontarvi come questa valle continua a creare il futuro tecnologico del mondo.

Bruno Iafelice e Paolo Tomassone



* articolo pubblicato la prima volta il 1 giugno 2017.

L'arte del networking: consigli per imprenditori e leader



L'agenda è uno degli strumenti più preziosi che possa avere un imprenditore. Che sia di formato cartaceo-tradizionale o digitale, quello che conta è che serva a coltivare costantemente una rete di contatti. Perché durante il proprio percorso professionale, un manager può avere bisogno dell'aiuto di dozzine di persone.
Se sei quindi un imprenditore o hai deciso di avviare una startup, sappi che padroneggiare l'arte del networking non è un optional ma una necessità, anche per evitare di mettere a repentaglio le tue possibilità di successo.

Ma come si fa a fare rete? Qual è il luogo migliore per fare rete? E quali sono le parole giuste e gli argomenti da utilizzare durante un incontro di lavoro?
Queste domande possono mettere in difficoltà molti imprenditori. Tu sei in grado di rispondere?

Abbiamo ascoltato quello che Kimberly Wiefling e Angelika Blendstrup insegnano al corso "Doing Business and Networking" al TVLP Institute in California e condensato in questo articolo alcune buone pratiche che potrebbero esserti d'aiuto:
  • Prima di tutto entra in contatto con le organizzazioni locali che si rivolgono a professionisti, imprenditori, banchieri e avvocati. Se la sede della tua azienda è in Silicon Valley o se hai in mente di farvi visita, potresti rivolgerti per esempio a Toastmasters, tie.org, Commonwealth club, Rotary club, oppure partecipare a eventi ospitati da studi legali locali (come Pillsbury, Orrick, WSGR, ecc.) o da studi di commercialisti. Se invece vivi altrove, puoi comunque dare una occhiata a queste organizzazioni e cercarne di simili nel tuo territorio.
  • Utilizza Google, Meetup, Eventbrite per trovare eventi! Cerca gli eventi negli annunci locali, oppure chiedi ad altri imprenditori. Ad esempio in Italia puoi partecipare alla serie di eventi Brainstorming Lounge per founder e imprenditori. Quasi tutti questi eventi sono gratuiti e aperti, previa una registrazione all'ingresso. Si tratta di una grande opportunità per incontrare altri colleghi, futuri eventuali collaboratori, esperti di uno specifico settore (a seconda del tema che viene trattato durante l'incontro, dalle nuove tecnologie ai servizi, dal welfare al turismo). E, non da ultimo, per entrare in contatto con qualche venture capitalist o investitori potenzialmente interessato alla tua attività. Per saperne di più segui la pagina Eventbrite, quella  Meetup, oppure Iscriverti alla newsletter.
  • Assicurati di avere sempre con te alcuni biglietti da visita (è sufficiente che vi sia indicato sopra il tuo nome, e-mail, numero di telefono e una breve frase che riassume quello che stai facendo o che stai pensando di fare). Su www.vistaprint.com può ottenere in brevissimo tempo un biglietto da visita; 
  • Preparati un breve discorso sulla tua attività o sul tuo progetto; cerca di essere preparato su quale tipo di aiuto vorresti chiedere a un potenziale investitore e/o partner. Ad esempio: «Sto avviando un'attività per promuovere i pagamenti con lo smartphone attraverso l'invio di un semplice messaggio; sto cercando un investitore [o un advisor] che abbia una conoscenza approfondita dei pagamenti online». Da notare la brevità e la chiarezza del messaggio. Devi ripeterlo più volte ad alta voce, per essere convincente quando ti troverai davanti al tuo interlocutore.
  • Se tu chiedi a qualcuno «cosa fai?», sappi che anche lui può chiederti la stessa cosa. Prendi quindi appunti di quello che il tuo interlocutore ti ha raccontato, segnati anche soltanto un nome o una frase sul retro del suo biglietto da visita: ti potrà tornare molto utile una volta terminato l'evento di networking.
  • Alterna domande a brevi risposte. Conversare non è fare monologhi ma porre domande. Gli altri ricorderanno una tua domanda intelligente su di loro, piuttosto che un lungo racconto su di te. Ad esempio Io faccio questo... e tu? .... Interessante. Ho sempre pensato che .... e tu cosa ne pensi.
  • Non abbandonare il luogo dell'evento senza aver prima raccolto almeno cinque biglietti da visita (questo ti costringerà a stringere relazioni e a conversare le persone che incontri durante l'aperitivo, oppure con quelle che siedono accanto a te)
Nei giorni successivi:
  • Manda una breve nota - può essere sufficiente una e-mail - il giorno dopo l'incontro per ringraziare i tuoi nuovi contatti e ricordare loro alcune cose che ti sei appuntato sul retro del loro biglietto da visita. Puoi per esempio inviare un articolo che hai trovato interessante relativo a quell'argomento o un commento che hai letto su un giornale o su un sito specializzato in quella tematica. Se ti sei per esempio appuntato «fare un viaggio in Australia» allora puoi cercare e inviare al tuo nuovo conoscente un articolo che riguarda una visita dell'Australia - qualcosa che potrà trovare interessante nel momento in cui lo riceverà e si metterà a leggerlo. Questo è il modo in cui ti distinguerai da decine di altre persone che loro avranno incontrato la sera stessa.
  • Sempre il giorno dopo (o il giorno stesso) chiedi di connetterti con loro sui tuoi social network preferiti (LinkedIn o Facebook);
  • Se loro ti rispondono, fai crescere questa relazione col tempo, non te ne dimenticare. Chiedi sempre "consigli" piuttosto che un "aiuto diretto";
  • Ogni tanto tieni aggiornate le persone nuove che sono entrate in relazione con te: dopo qualche settimana, informali su come stanno andando le cose per te. In queste mail puoi includere le tue richieste. Ad esempio: «Sto cercando un business developer che conosca clienti nel settore… [aggiungi il settore in cui operi]». Oppure puoi scrivere: «Dovrò incontrare degli investitori il prossimo mese. Puoi consigliarmi qualcuno in particolare con cui posso parlare o puoi presentarmi tu qualcuno?»
  •  
Ognuno ha il proprio metodo e il proprio stile per coltivare le relazioni. Noi ti abbiamo dato qualche spunto… tu ora devi esercitarti concretamente.

Buona fortuna! Buon Networking!


[Articolo originale di Tijana Sekulic, in Inglese - Ph. credit: Dell inc.]

In Silicon Valley mi hanno stravolto l’azienda ma avevano ragione loro



«Pensavo di dover tenere i piedi per terra. Invece mi hanno detto che dovevo pensare in grande. Per precauzione cercavo di non sparare numeri alti e mi hanno detto che gli investitori si fidano di te se riesci a impressionarli. Insomma hanno distrutto completamente il modo in cui presentavo la mia azienda. E tutto questo è stato positivo».

Binary System va bene, cresce e produce utili. I suoi obiettivi – dematerializzare i documenti cartacei, conferendo un'impronta green alla gestione delle attività operative – sono molto ambiziosi. E i suoi prodotti – applicativi software per la gestione di imprese ferroviarie – sono già impiegati in mezz’Europa. Che bisogno c’è di rivoluzionare ancora il proprio progetto?

Roberto Toscani (41 anni vive nel piacentino) l’ha scoperto al TVLPx program [In seguito rinominato X-Red Program, NDR], una settimana intensiva accanto a docenti di marketing delle più famose università californiane. Anzi, diremmo quasi litigando con alcuni di loro. «No no, diciamo che ci siamo confrontati in maniera animata – tranquillizza – perché contestavano ogni parola scritta sulle mie slide. Non facevo in tempo ad aprire la bocca che subito mi richiamavano ripetendo “devi pensare in grande”, oppure “queste cifre sono troppo basse, dai l’idea che la tua impresa valga poco”. Avevano ragione loro: io ero venuto qui nella capitale mondiale degli investitori avendo ben chiaro cosa dire; durante le lezioni, gli incontri con i venture capitalist, le visite ad aziende nate in un garage e poi diventate multinazionali, e dopo ore di confronto con i mentori mi sono reso conto di non conoscere quasi la mia azienda».

Da qui il “chiodo fisso” per chi arriva in Silicon Valley con l’intento di acquisire un nuovo modo di pensare e di fare impresa: mettersi in una situazione non confortevole per crescere in continuazione. Che è una delle mission di Binary System, nata «nel cuore di una delle peggiori crisi economiche della storia, seconda solo alla Grande Depressione del ’29 – come spiegano i fondatori –. La via per uscirne è solo una e va oltre il semplice dovere di contribuire con il nostro lavoro e ricostruire un nuovo tessuto economico e sociale, diverso, migliore. È un progetto ambizioso, ma possibile uscendo dalle logiche personalistiche per entrare nel concetto di un’evoluzione sociale collettiva».

Silicon Valley, dove i talenti diventano imprenditori globali. Un nuovo modo di creare aziende



Le idee innovative non bastano in un mondo globale. Per avere successo, un'impresa deve parlare una lingua internazionale e un imprenditore deve avere una marcia in più, quella che ha accompagnato Steve Jobs, Mark Zuckerberg o Elon Musk a creare i loro colossi e che attira nella valle più famosa del silicio imprenditori da ogni parte del mondo. E' per questo che in Silicon Valley è nato l'istituto TVLP (www.tvlp.co), per insegnare un nuovo modo di creare aziende.

Bruno Iafelice, Ceo di TVLP. "Quello che c'è dietro Tvlp non è solo l'intento di educare una nuova generazione di imprenditori, ma anche di creare una comunità mondiale di persone di talento che possono aiutarsi a vicenda e possono creare dei business che partono piccoli ma possono diventare globali e vogliono rendere il mondo un posto migliore".


La specialità di TVLP, che raccoglie domande di partecipazione attraverso il proprio sito internet, è creare programmi immersivi. A scendere in campo è una squadra di talenti, come Naeem Zafar, con 6 startup di successo alle spalle, di cui una quotata al Nasdaq e una cattedra in Imprenditorialità all'università di Berkeley. "La Silicon Valley non è posto in cui i soldi cadono dagli alberi, è una cultura, un modo nuovo di descrivere la tua impresa e di pensare al tuo business. Quando acquisisci questi potenti strumenti comunicativi e organizzativi, diventi in grado di attirare investitori, clienti e talenti che vogliono lavorare con te".

Zafar è uno dei membri della Faculty di TVLP composta da alcuni dei più famosi investitori, da imprenditori di successo e da docenti che insegnano anche nelle famose business school della Valle. Ad accumunarli è la voglia di condividere le loro esperienze con i più promettenti innovatori di ogni parte del mondo.

Come Balint Vojnits, imprenditore seriale dall'Ungheria, arrivato in California per trovare investitori per FindLost24, il suo nuovo progetto che utilizzando l'intelligenza collettiva e varie tecnologie, aiuta a ritrovare le cose che si sono perdute nell arco di 24 ore.

Ma tra i settori di riferimento per l'istituto americano TVLP c'è anche l'innovazione sociale. Lakshmi Gunasekar, per esempio, giovanissima ma già alla guida di una delle Ong più famose dell'India che cerca di combattere la corruzione. "La ragione per cui sono venuta qui è passare da una ong a un'impresa sociale autosostenibile", spiega.

Tra i partecipanti che TVLP seleziona in tutto il mondo, non mancano italiani determinati come Francesco Giartosio, con un passato in Fiat e in Ducati, che ha mollato tutto per creare imprese di successo. L'ultima si chiama GlassUp è ha appena lanciato sul mercato un nuovo modello di occhiali con l'utilizzo della realtà aumentata.

Intervista pubblicata sul Quotidiano.Net