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Acceleratore BEE: se non sei riuscito a candidarti ecco come partecipare



Si sono chiuse con successo le domande al BEE, l'acceleratore realizzato insieme ad alcuni Alumni italiani della Fulbright e sostenuto, tra gli altri, dal Dipartimento di Stato Americano, dal CEUB di Bertinoro e da organizzazioni e aziende della Romagna. In questi giorni stanno arrivando le conferme ai fortunati imprenditori selezionati per questo percorso gratuito che si svolgerà dal 17 al 19 settembre nella magnifica cornice medievale della Rocca di Bertinoro e durante la Settimana del Buon Vivere che animerà la Romagna.

Secondo Giampaolo Amadori, CEO del CEUB, "le atmosfere uniche della nostra struttura potranno aiutare a rendere ancora più intensi i momenti di incontro del BEE. Il Centro Residenziale Universitario di Bertinoro (CEUB) è una Cittadella Universitaria unica caratterizzata da una antica Rocca Millenaria posizionata alla cima del colle di Bertinoro e da cui si domina tutta la Romagna: terra famosa per la sue eccellenze enogastronomiche e per la sua cultura dell'ospitalità".

L'acceleratore alternerà seminari su le conoscenze principali per un imprenditore a momenti di lavoro di gruppo con mentori internazionali tra cui gli Alumni stessi della Fulbright che hanno beneficiato della borsa BEST promossa dall'Ambasciata Americana a Roma, mentori internazionali e imprenditori locali.

L'iniziativa, voluta e coordinata dall'Istituto Italiano Imprenditorialità aiuterà a portare un po' di Silicon Valley in Italia e aggiungerà un ulteriore elemento alle tante attività lanciate dall'istituto dopo la sua nascita ispirata proprio dalla partecipazione di alcuni dei sui fondatori al programma Fulbright.

Tra le candidature selezionate ci sono molti progetti imprenditoriali su le componenti principali del made-in-italy rivisti in chiave high-tech. Tra questi i migliori 12 saranno sviluppati da altrettanti gruppi di lavoro che daranno la possibilità a tutti gli imprenditori selezionati di acquisire una metodologia unica e di successo. Tante saranno anche le opportunità di networking con altri imprenditori e con investitori.

A chi non è risuscito a presentare la candidatura resta comunque la possibilità di aderire ad alcune parti pubbliche. I posti sono però limitati e per restare informati bisogna lasciare la propria email sul sito dell'iniziativa (in basso alla home page): www.bestcatchup.it

Parte il progetto Best Entrepreneurial Experience insieme all'Ambasciatore e al Sottosegretario di Stato Americano



Il 19 marzo, l'Ambasciatore degli Stati Uniti John Phillips e il Sottosegretario di Stato agli Affari Europei Victoria Nuland, insieme ad alcuni alumni BEST hanno lanciato in un incontro all’Ambasciata americana a Roma il progetto Best Entrepreneurial Experience.

Il Best Entrepreneurial Experience (BEE) è sviluppato dall'Istituto Italiano Imprenditorialità coinvolgendo alcuni Alumni con l'obiettivo di diffondere la cultura imprenditoriale tra giovani studenti, dottorandi, imprenditori di startup, ricercatori e scienziati. Nel corso dell'evento inaugurale, è stato descritto il progetto nelle sue varie fasi, a partire dalla selezione di circa 50 innovatori e 12-15 progetti di startup per quella che sarà una formazione "crowd-based".

Come ha sottolineato l'Ambasciatore Phillips, "questo progetto è un'eccellente piattaforma che aiuterà i giovani a trasformare le loro idee in imprese sostenibili che potranno attrarre capitali e clienti, e contribuire così a costruire un ambiente positivo per futuri investimenti". La fase finale del progetto, il Fulbright Best Alumni Catch Up, si terrà dal 17 al 20 settembre 2015 a Bertinoro, in provincia di Forlì-Cesena. Il progetto segue un primo evento di reunion tra alcuni borsisti Fulbright BEST promosso nel 2013 sempre a Bertinoro.

Il programma BEST è nato nel 2006 con la missione di fornire capacità imprenditoriali ai giovani italiani più qualificati. Meritocrazia, capacità di assumersi rischi e l'opportunità di affidarsi a dei mentori sono i principi fondamentali dell'iniziativa BEST.  Il Sottosegretario Nuland ha affermato che "il BEST è il miglior programma che abbiamo mai lanciato", e lo ha descritto come "una macchina transatlantica portatrice di innovazione e di crescita".

Il progetto BEE è finanziato dall'Alumni Engagement Innovation Fund (AEIF) del Dipartimento di Stato americano attraverso un processo competitivo che coinvolge gli alumni dei programmi di scambio con gli Stati Uniti. Ulteriori risorse sono portate dall'Istituto e dai sui partner.

Per partecipare al BEE, consultare il sito www.bestcatchup.it Ph. credit: U.S. Embassy, Roma

La Silicon Valley è al castello di Bertinoro con gli Alumni Fulbright Best



Fine novembre, esco di casa nel freddo pungente dell’entroterra della Marca Anconetana, pochi minuti alle 8, direzione Bertinoro (Forlì-Cesena). Avevo ricevuto la newsletter dell'Istituto Italiano Imprenditorialità qualche giorno addietro e mi era sembrata, come al solito, molto interessante e degna di qualche ora di viaggio. Quando arrivo nella sala avevano appena iniziato i lavori del Barcamp con gli interventi introduttivi dei "padroni di casa", il centro residenziale universitario e il ringraziamento a chi aveva reso possibile l’iniziativa (Confindustria, Camera di Commercio e qualche fondazione e azienda locale).

Qui a Bertinoro, percepisco subito che il livello delle presentazioni è nettamente superiore ad altri incontri dedicati alle startup a cui regolarmente partecipo. Questi ragazzi tra i 35 ed i 40 anni che avevano partecipato al programma Fulbright BEST in Silicon Valley si distinguevano nell'argomentare i loro “business project”, per l'organicità e la sistematicità in cui avevano organizzato le loro presentazioni. Dal biomedicale, si passa al green per arrivare al digitale. Ascoltavo con estrema attenzione cercando di carpire l'essenza della loro esperienza imprenditoriale, e le energie esistenziali che caratterizzavano ognuno di loro.

Tra le presentazioni resto particolarmente colpito da quella di Federico Maria Grati, origine toscana, che racconta della sua startup che utilizza rifiuti agricoli per creare energia. La ricerca alla base della sua idea permetterebbe, in larga scala, di sopperire alle risorse assenti in zone come l’Africa. Ricorda che, dopo aver raffinato il modello di business in California, raccoglie un round di investimento dopo l'altro per creare la prima “production plant” in Congo. Proprio nel paese africano si era trasferito e aveva vissuto per diversi anni lavorando a fianco al suo team.

Così la giornata continua su quest’onda, intervallata da pause caffè e dal pranzo. In serata mi si presenta anche l’opportunità di trattenermi a cena con la comitiva dei BEST. Quando nel gelido freddo che si incanalava tra i vicoli del borgo arriviamo in osteria, mi trovo seduto proprio vicino a Federico. Così ho l’opportunità di entrare nel dettaglio della sua esperienza: mi racconta come tutto era nato mentre sviluppava la sua tesi di dottorato sulla sostenibilità. In particolare l’ispirazione venne dalla lettura di un libro sull'economia e sulla società sostenibile, in cui per le soluzioni si prende ispirazione dalla natura, in cui non esiste il processo di scarto, ma ogni “output” viene riutilizzato come parte dell'ecosistema.

L’indomani lascio Bertinoro, carico del vibrante entusiasmo degli Alumni del Fulbright, pronto ad affrontare le avventure che il mio progetto di social business sul design indigeno mi riserva, ed auspicandomi di poter, un giorno, essere anch’io parte di questa comunità.

Pierpaolo Ceciliani

Pierpaolo si interessa di imprenditorialità, in particolare di innovazione sociale.  Articolo originario su StartupBusiness

Metti un weekend insieme i Fulbright BEST alumni... in Romagna

Le comunità sono un bene prezioso ma delicato. Vanno coltivate e nutrite nel tempo. Non c'è nulla di più bello per una comunità che ritrovarsi.



Il Fulbright BEST ha creato una delle comunità di imprenditorialità tecnologica più belle d'Italia. Una cinquantina di persone unite da un legame fortissimo fatto di esperienze vissute insieme, o simili tra loro, durante sei mesi in Silicon Valley. Molti di loro definirebbero questo periodo come una delle esperienze più belle della propria vita e che ha completamente cambiato il modo di intendere il lavoro.

E così che alcuni alumni BEST, insieme all'Istituto Italiano Imprenditorialità e ai sui sostenitori romagnoli, hanno deciso di promuovere il primo incontro (altamente informale) di questa bella comunità. Un fine settimana a Bertinoro, all'interno della sua bellissima rocca medievale gestita del Centro Residenziale Universitario (CEUB).
L'evento, organizzato per i festeggiamenti internazionali della Global Entrepreneurship Week (www.gew.co),  è stato l'occasione per rivitalizzare la comunità dei BEST e per aggiungere nuove energie. Una sorta di riallineamento su obiettivi comuni e su una visione tutta americana basata sul "pensare in grande" e sul saper coniugare "rischi e opportunità".

Ma quella dei BEST, come ogni comunità che si rispetti, è un centro nevralgico di interconnessioni con altri gruppi dotati di simili obiettivi. Così il sabato è stato interamente dedicato ad una conferenza informale, il Barcamp, durante la quale i BEST hanno raccontato le loro idee e le imprese nate dopo il rientro dalla Silicon Valley. Ma non solo. Sul palco anche gli interventi degli imprenditori della Romagna, invitati a partecipare grazie ad una fantastica sinergia con Unindustria e Camera di Commercio di Forlì-Cesena. Questi ultimi, molti dei quali appena rientrati da due settimane esplorative in Silicon Valley, hanno condiviso con i BEST l'interesse per progetti sempre più ambiziosi e internazionali.

Quella di Bertinoro è stata un'esperienza fantastica. Tanta informalità e tanta concretezza. E' stato un momento magnifico per stare insieme calibrando la gioia per gli amici ritrovati con il desiderio di confronto e condivisione di idee, successi e difficoltà.