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giovedì 18 aprile 2013

Noi serviamo. Come i Lions ti lanciano la startup

Pietro Di Natale, coordinatore
del progetto Lions Giovani Lavoro
“We serve". Inizia ricordando il motto lionistico l'intervento di Pietro Di Natale, il coordinatore del gruppo “giovani e lavoro” del distretto 108Tb che riunisce i Lions club tra l’Emilia Romagna e la Liguria. E' il 10 aprile 2013 e siamo al Brainstorming Lounge, il luogo a Bologna dove si incontrano i protagonisti del nuovo ecosistema imprenditoriale. Informalità e concretezza sono le parole d’ordine che sembrano leggersi negli atteggiamenti dei partecipanti, pronti a raccontare le loro idee o a dare un’opinione costruttiva all’interlocutore appena conosciuto.

Quello di questa sera è il primo appuntamento del 2013, ma la sala è talmente piena che una quarantina di persone seguono in piedi, dal bellissimo corridoio di Villa Pallavicini che la Fondazione Alma Mater ha gentilmente concesso per l’occasione. Sono quasi tutti giovani, entusiasti e pronti a conquistare il mondo con le loro idee. Quando il moderatore cerca di identificare chi ha davanti, una metà delle mani alzate sono studenti, l'altra è ripartita tra imprenditori, consulenti, qualche professore universitario e un paio d’investitori. E' questo il pubblico al quale Di Natale racconta chi sono i Lions e come mai il loro "servire" è ancora una volta a disposizione di tutti, soprattutto dei giovani imprenditori.

La prima parte del Brainstorming Lounge è un aperitivo informale
per facilitare l'incontro tra i partecipanti. Segue una tavola rotonda.
Siamo pronti ad aiutarvi – dice, introducendo un bando che permette di ricevere un primo supporto per avviare una nuova impresa nel campo agro-alimentare. E’ così che i Lions mettono le loro competenze a disposizione per superare la mancanza d’informazioni e i tanti dubbi che spesso stroncano le migliori idee proprio sul nascere, ben prima di passare alla ricerca del capitale. In inglese, la lingua che probabilmente meglio dettaglia il mondo imprenditoriale, si usa il termine “sweat equity” – letteralmente “quote sudate” – per connotare il pagamento del lavoro con quote societarie. E’ così che nella florida Silicon Valley si paga l’avvocato che cura le prime formalità. Utilizzando cioè le stesse quote che saranno la merce di scambio con chi investirà denari nella neonata startup. Questo è allora il contributo dei Lions: lavoro di alta professionalità, pari al capitale iniziale, però, evidentemente per la loro vocazione a servire, tutto quello che si aspettano in cambio non sono quote societarie, ma piuttosto la gioia di aver contribuito alla nascita di una nuova impresa.

Il contributo dei Lions: lavoro di alta professionalità, simile al
capitale necessario per avviare la startup. Tra i partecipanti
sopratutto studenti e giovani innovatori.
Non è questa la prima volta che il percorso del Brainstorming Lounge s’incrocia con quello dei Lions. Era già capitato nel 2011 durante la Global Entrepreneurship Week (la settimana mondiale dell’imprenditorialità), con una felice collaborazione che ha visto nascere la prima edizione dell’Arena. Di Natale ha concluso il suo intervento ricordando a tutti di non avere paura della crisi, che prima o poi passerà. Noi ci sentiamo di aggiungere che nel frattempo, anche grazie a iniziative come questa, cresceranno le possibilità di veder nascere nuovi progetti imprenditoriali e capitani coraggiosi pronti a conquistare i mercati mondiali. Ad aiutarli ci sarà chi davvero è pronto a servire.

[1] Scadenza bando 30 aprile: http://www.lionsdistretto108tb.it/nuovo/lgl-lions-giovani-lavoro.html

Bruno Iafelice, Bologna