
È Mr. Yang Wenlong, vice sindaco di ZhongShang, a dare il via alla cerimonia di apertura dell’evento annuale che vede talenti di tutto il mondo arrivare in una delle città più attive della Cina, ZhongShan nella regione del Guandong.
Abbiamo attraversato viali alberati e prati ben curati per giungere al centro congressi della città. Profuma di nuovo e l’atmosfera è quella degli eventi più solenni. A dominare è il colore rosso mentre i maxi schermo e le luci creano un'atmosfera molto particolare ed estremamente ricercata.

L’obiettivo di oggi è parlare di innovazione e, infatti, gli interventi, dal vice sindaco agli esponeti del governo locale, ricordano che la città attira il 70% degli investimenti privati, una delle principali del paese. Ci sono 882 aziende altamente tecnologiche di medie-grandi dimensioni, 48 incubatori e 42 scuole per dottorandi. La città ha generato nel 2016 ben 22.000 brevetti. I talenti internazionali sono attirati da condizioni di vita vantaggiose. Fino a 40.000 dollari per facilitare chi si vuole trasferire in città, anche solo per un mese. Un team può arrivare a ricevere anche 1,2 milioni di dollari all’anno per spostarsi a ZhongShan. Tutto questo testimonia una città che vuole attirare talenti da tutto il mondo.
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Giacomo Barigazzi, Marco Zibordi, Bruno Iafelice, Enrico Di Oto, Pierre Rodrigues. |
Chen Rugui, segretario del partito che governa, ci tiene a precisare che il costo delle abitazioni e degli uffici è basso ora a ZhongShan rappresentando un'opportunità di investimento in quello che sembra candidato ad essere uno dei centri più attivi economicamente della Cina che potrebbe rubare la scena alla ben più confusionaria Shanghai, mettendo in campo un ottimo equilibrio tra opportunità imprenditoriali e qualità della vita. Insomma l’aspirazione è quella di rendere questa Baia la più innovativa della Cina, come ricorda l’ex ministro delle finanze Cinese Xiang Huaicheng.

Sembra come se da una parte ci sia la Silicon Valley che rappresenta la cultura imprenditoriale, e dall’altra la zona asiatica che ha voglia di crescere e parecchi capitali da mettere in gioco. È un mercato grande, ripetono tutti. La lingua e la cultura sembrano un ostacolo non da poco, ma - come ha ricordato uno dei partecipanti arrivato dal Portogallo al termine del suo pitch – gli imprenditori affrontano e vincono le sfide.
Mentre Brian, venture capitalist del fondo China CSM, ci racconta degli investimenti fatti nominando cifre dell'ordine di milioni e miliardi di dollari, pensiamo alla opportunità che la Cina rappresenta e alla lezione imparata fino ad ora. Le email non si usano, Google non funziona come nel resto del mondo, WeChat e QQ spopolano - il paradigma di comunicazione è diverso ma la sostanza non cambia.
I cinesi amano rischiare e puntare in grande ci diceva qualche giorno fa Luca Spaggiari, un Alumno italiano di TVLP che ha trascorso un po’ di anni in Cina. Loro vogliono sognare. Ora capiamo veramente cosa voleva dire Luca, mentre passano sullo schermo immagini di cantieri futuristici insieme a stime di realizzazione – quasi sempre dell’ordine di un paio di anni – da fare invidia e generare ammirazione per un popolo che sembra non restare mai fermo. È proprio vero. Le opportunità ci sono, basta cercarle. Bisogna pensare in grande e avere una visione globale.
Bruno Iafelice
