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giovedì 15 ottobre 2020

Italia, l’innovazione non va in quarantena: l'esempio Emilia Romagna

L’Emilia Romagna è stata una delle regioni italiane più colpite dalla pandemia e un grandissimo numero di aziende è stato costretto a chiudere. Ma il mondo dell’innovazione non è andato in quarantena. 



Quando a inizio febbraio le prime conferenze internazionali hanno traballato, nessun guru dell’innovazione si aspettava che nel giro di un mese tutto il mondo si sarebbe fermato. Nonostante ciò molte attività sono continuate a distanza e l’Italia intera ha subito un’incredibile accelerata verso il mondo digitale

Mentre il termine 'lockdown' si faceva strada nelle conversazioni e tra i giornali, incubatori, acceleratori e startup non si sono fatte prendere dal panico. Piuttosto hanno trasformato le difficoltà in un'opportunità di sperimentazione. 

Nella regione Emilia Romagna le associazioni di categoria hanno stimolato misure a sostegno delle startup e PMI innovative come lo “Startup Emergency Act”, petizione lanciata da VC Hub e supportata da oltre 70 startup di successo e PMI innovative. La campagna “Innovazione chiama Italia” lanciata da Italia Startup con il sostegno di diverse associazioni di settore ha fatto giungere ai tavoli del Governo proposte concrete per il decreto Rilancio.
Sono stati destinati fondi governativi e regionali alle attività di ricerca e innovazione legate alla pandemia. La proliferazione dei bandi di innovazione è stata una chiara testimonianza delle speranze riposte nella tecnologia per trovare soluzioni rapide. Tra questi la selezione di BHeroes - fondo di investimento - per assegnare un investimento seed di 100.000 euro a “un progetto che affronti l’emergenza da nuovo coronavirus portando un beneficio immediato nella vita delle persone”. Marzotto Venture Accelerator e Università Campus Bio-Medico di Roma hanno quasi contemporaneamente lanciato la selezione per “idee, progetti e soluzioni che intervengano nel sistema sanitario, in quello produttivo e nella vita dei cittadini al fine di assicurare la business life continuity”.

Molte iniziative di solidarietà sono emerse affianco a quelle di promozione imprenditoriale. È il caso degli Hackathon virtuali, vere e proprie fucine di idee in cui team di partecipanti guidati da mentor hanno sviluppato soluzioni creative e rapide all’emergenza. Il più rappresentativo è forse HackforItaly, ispirato alla versione estone di Hack The Crisis, in cui hanno aderito e collaborato molti dei principali attori italiani dell’innovazione.

Sul fronte degli eventi  e delle manifestazioni fieristiche - uno dei settori più devastati - le tecnologie digitali hanno avuto un ruolo da protagonista trasferendo online ciò che non poteva più avvenire di persona. È il caso del Web Marketing Festival, che ha organizzato la prima edizione virtuale lo scorso giugno. Incubatori e acceleratori hanno sperimentato l'organizzazione di eventi digitali quali Demo Days e webinar scoprendo che nuovi canali per raggiungere un bacino anche più ampio e diversificato. 

Avendola vissuta da vicino, posso condividere quello che ha fatto Almacube, l'incubatore dell’Università di Bologna e di Confindustria Emilia. Abbiamo digitalizzato per la prima volta tutte le nostre attività dagli incontri di mentoring per le startup ai vari percorsi formativi mettendo in connessione a distanza investitori, imprenditori, ed esperti. Nella versione virtuale, eventi e percorsi solitamente aperti a alcune decine di partecipanti hanno registrato 500 adesioni a distanza. 

Lo StartUp Day Unibo, appuntamento annuale del mondo dell’imprenditorialità giovanile tra i banchi e i laboratori dell'Università di Bologna, si è convertito nel 2020 in una format online con 30 progetti imprenditoriali e oltre 500 studenti. 
Sempre tra le mura virtuali dell'ateneo bolognese è nato il programma Oper.TEN per stimolare la formazione di team multidisciplinari studenti-aziende e alleviare il lockdown con soluzioni creative. All'interno di questo contesto è nato il progetto Digitali e Uguali, insieme al colosso della moda online YOOX, che ha donato computer e tablet a bambini e ragazzi sprovvisti. Un modello di successo che ha richiamato l'attenzione degli atenei europei della rete UNA Europa estendendo l'iniziativa ad altre nazioni.

Tra le iniziative di successo per i piccoli e medi imprenditori della regione emiliano-romagnola il progetto 'Re-Start: ripartire insieme' ha intervistato 193 aziende e definito le migliori opportunità di innovazione per il 'nuovo normale' post-covid.

Il mondo digitale sarà sempre più rilevante nel futuro della società civile. Il coronavirus ha evidenziato la necessità di innovazione in molti settori insieme a opportunità inesplorate per imprese mature e nuove. Come insegna la storia, molti dei grandi colossi statunitensi tra cui Disney, Apple e Aribnb sono nati durante un periodo di crisi. Imprenditori e innovatori dovrebbero predisporsi per cogliere le opportunità e cercare ottimismo anche nella quarantena.


Giacomo Venezia


Giacomo Venezia è Business Developer presso l'incubatore Almacube di Bologna.