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lunedì 9 luglio 2018

Lavorare... in ogni angolo



L'hanno ribattezzata l’era della zainocrazia, di quei lavoratori che hanno lasciato il posto fisso (o non lo hanno neanche mai sentito nominare) e possono (o debbono) lavorare in ogni posto, negli uffici dell'azienda per cui collaborano o a casa, in autogrill o in treno, in biblioteca o al bar del centro, attrezzati soltanto di laptop e smartphone.

In Silicon Valley, abituati a dare vita a imprese nei garage dei genitori e a stipulare accordi con venture capitalist seduti al tavolo di un bar con la tazza di caffè in mano, il posto fisso (e la scrivania fissa) è quasi una reminiscenza del passato.
Zaino in spalla, borraccia d'acqua sempre a portata di mano, smartphone per prenotare un'auto di Uber o Lyft o per consultare le ultime mail: persone di ogni età svolgono così, quotidianamente, la propria professione, tra San Francisco e Palo Alto, pur non avendo a disposizione un ufficio con telefono e aria condizionata e, il più delle volte, non sentendone nemmeno l'esigenza. In alternativa all’ufficio, tante persone - giovani e meno giovani - occupano ogni giorno bar, ristoranti e locali che oltre a un pasto o a una bevanda, offrono gratuitamente un tavolo, una sedia e il wi-fi.



Red Rock, al 201 Castro Street di Mountain View, a pochissime miglia dal quartier generale di Google: non si tratta di un semplice bar in cui si servono caffè americani e pastries per le colazioni e i lunch; è un bar non-profit. «La nostra missione – spiegano – non è di fare soldi. Abbiamo voglia di servire la Silicon Valley fornendo uno spazio dove arte, musica, conversazione, affari e un fantastico caffè possano essere fruiti facilmente e liberamente». Per questo il locale è affollatissimo ad ogni ora e per tanti è diventata una felice alternativa all'ufficio o alla sala riunioni, soprattutto al primo piano dove si può condividere un tavolo al prezzo di un caffè!
Sulla panca di fianco a me sono seduti un ragazzo e una ragazza, intenti a battere i tasti sui propri computer. Sembrano fidanzati, ma in realtà sono soci d'affari: «Ci siamo conosciuti all'università, abbiamo studiato insieme e dopo la laurea due anni fa abbiamo deciso di scrivere insieme un progetto – mi raccontano –. Ora abbiamo avviato una startup, ma siamo ancora alla fase iniziale, siamo piccoli e non abbiamo una sede nostra. Prima o poi decideremo di prendere in affitto una postazione in un co-working, ma per ora non ce lo possiamo permettere».

La storia di questi due giovani laureati è simile a quella di tanti imprenditori, che partiti dal nulla hanno creato aziende di successo. Krish Ramakrishnan ci ha raccontato che mentre creava BlueJeans Network, un innovativo sistema per teleconferenze, non avendo un ufficio, si incontrava con il suo socio Alagu Periyannan in uno Starbucks al costo ogni giorno 5 dollari per un caffè e per un tavolo su cui appoggiare il proprio computer. Ora la startup vale miliardi e dal 2009 ad oggi ha raccolto 175 milioni di investimenti in 5 round.

Il co-working è una delle alternative più congeniali al garage sotto casa. Con il passare degli anni sono nate in California decine di associazioni e imprese impegnate a gestire e animare l'attività di questi spazi condivisi.



Nel quartiere di Soma, a San Francisco, è nato per esempio Galvanize con l'obiettivo – oltre a quello di fornire alle startup una scrivania e un collegamento internet ad un costo ridotto – di mettere in connessione i ricercatori, gli imprenditori e i venture capitalist, e mettere in circolo le loro competenze, le loro esperienze e le diverse culture di riferimento. È inoltre un luogo in cui vengono organizzati ogni giorno corsi di formazione e networking events.
Come Galvanize ci sono tanti altri “modelli” di ufficio-condiviso che offrono soluzioni di ogni tipo, per le proprie esigenze lavorative o per il tempo libero, per una colazione di lavoro o per uno spuntino a fine giornata.



HanaHaus era un vecchio teatro che la società tedesca di software SAP ha rimesso a nuovo con l’intento di promuovere una «cultura dell'innovazione tecnologica» come ha spiegato il suo fondatore, Hasso Plattner.
Questo locale lungo University Ave a Palo Alto si ispira alla caffetteria che ha dato i natali alla Lloyd's di Londra, che si è evoluta fino a diventare un'azienda assicurativa specializzata a livello mondiale. Gli spazi individuali possono essere prenotati per 3 dollari all'ora e gli spazi per quattro persone per 10 dollari all'ora. Sono inoltre disponibili diverse sale conferenze per eventi e riunioni. Il costo include l’assistenza di tecnici e di esperti.

Degno di nota anche OnePiece Work a Palo Alto, che ha anche ospitato alcuni eventi Brainstorming Lounge, dove i membri – tra cui ingegneri, informatici, ma anche operatori turistici – possono scegliere di lavorare comodamente alla scrivania, o continuare a usare il computer mentre pedalano su una speciale cyclette studiata appositamente per collegare ogni tipo di device e non interrompere così la propria attività.

Paolo Tomassone e Bruno Iafelice